Tra le tante fonti informative a cui avevo attinto per dipingere al meglio il personaggio Samuel Arena, una era costituita dal libro “Fuoriclasse: storia naturale del successo” del sociologo canadese Malcom Gladwell.
Spinto dalle forti motivazioni che nutrivo, divorai quel volume in pochi giorni, ricavandone come risultato finale tante conferme, adesso rielaborate con rigore quasi scientifico, delle idee da me maturate per descrivere le componenti che avevano permesso a Samuel di diventare uno dei più grandi calciatori di sempre.
Non era mai stata una questione legata esclusivamente alle sue innate virtù psicofisiche. Alla sua capacità di contestualizzare in tempo record anche la più critica delle situazioni e di sapersi sempre districare al meglio. Nè era bastato soltanto il fatto di essere nato e cresciuto in un contesto familiare ed ambientale che lo avesse messo nelle condizioni ideali per esprimere il meglio di sé.
La svolta della sua esistenza fu aver conosciuto, ancora poco più che bambino, una persona dall'altissimo spessore tecnico, umano e caratteriale che più di chiunque altro avesse visto lo straordinario potenziale insito in lui.
Il racconto che vorrei condividere con voi, estratto dal “prequel” della trilogia, narra di Andreas Miller, avvocato tedesco di nascita e catanese di adozione, grande promessa del calcio tedesco degli anni ’60, compagno di squadra di Franz Beckenbauer e Sepp Maier alle giovanili del Bayern Monaco. Ma anche nipote del mitico teutonico Horst Szymaniak, centrocampista del glorioso Catania di Carmelo di Bella negli anni 1961-63. E’ proprio lo zio “Schimmi” a dargli l'idea, ad inizio anni ‘80, di lasciare la terra di Wagner, foriera per lui di immense delusioni, e a trasferirsi nella città etnea. Dove qualche anno dopo avrebbe conosciuto i vicini di casa Daniele ed Elisa Arena. Ed un bambino, loro primogenito, che nel campetto del residence “Gaudì” si sarebbe distinto per il prodigioso modo di gestire il pallone e le interazioni con i compagni di gioco.
Siamo nel luglio del 2001.
In casa Arena aleggia ancora la forte delusione per un provino allo stadio Massimino, una sorta di contest per giovanissimi talenti organizzato dalla dirigenza rossazzurra, dal quale il piccolo Samuel era uscito incredibilmente scartato, nonostante le prodezze compiute in campo…
Buona lettura !
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